II libro d'artista: " A te "
tre poesie, 15 fotografie ed una incisione a puntasecca su plexiglas 210 x 300 mm (in cartella) dal titolo "Eros e pathos" carta Fabriano Rosaspina 35 x 50 cm;

Caratteristiche del piccolo libro: 17 x 24 cm  IMG 20170726 101545 801
Facciate (esclusa la copertina): 20
Orientamento: Orizzontale
Carta: Patinata opaca
Grammatura: 170 gr
Rilegatura: Brossura Fresata con colla pur (R)
Tipo carta copertina: Tintoretto Neve
Grammatura (copertina): 300 gr
Dorso: 2.4mm
Tiratura: 20
Prezzo: 200euro

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Questo libro d'artista può sembrare diverso, non in linea con i lavori stampati a torchio dei colleghi incisori e per certi versi infatti lo è; diverso sia nelle motivazioni nelle finalità e pertanto nella realizzazione. Ho usato le mie capacità e fare artistico come mezzo di psicoanalisi. Ho strappato e riversato parte di me in questo lavoro, tutto ciò che mi opprimeva tormentava il cuore e l'anima si è materializzato sotto questa forma e modalità. Solo chi sa che cosa è il tormento può capirmi, nella speranza di liberarmi da un peso e dolore.

Il tormento è "un peso che morde l'anima, che opprime la mente e fa male al cuore, soffocandone i battiti fino a rendere il respiro difficile, affannoso. Dall'esterno sembra tutto sereno, dentro invece un vulcano tumultuoso erutta la sua lava cocente bruciando lo spirito di un infinito dolore"

Questo lavoro è una dichiarazione, è tutto ciò che avrei dovuto dire 20 anni fa e non ho fatto e ne ho sopportato il peso e conseguenze.
Questo libro è accettazione, è affermazione di quello che sono, è constatazione della propria schiavitù, della non libertà, da sé stessi e sentimenti.
E' la mia vita, un segmento dei miei sentimenti; pertanto dal punto di vista formale è pienamente in linea con il restante mio lavoro sia pittorico che incisorio che è espressione e piena realizzazione del sé.

In principio era l'amore
di Michael Archetti.

Se un libro d'artista può assumere le forme di liberi contenuti in una scatola, così l'artista S. considera qui pulsioni emotive - dolorose e straziate - liberi contenuti della psiche. Contenuti con cui combattere, in una lotta che lascia segni, tracce - la rosa viola sulla pelle blu, ematoma dell'anima.

Per dirla à la Recalcati-Lacan, non sono mai “io” che decido il “mio” desiderio, ma è il desiderio che decide di me, che mi ustiona, mi sconvolge, mi rapisce, mi entusiasma, mi inquieta, mi anima, mi strazia, mi potenzia, mi porta via.

Le ferite di Eros e Pathos vengono allora accolte e trasmesse in un fare artistico tradotto in sinestesia che attraversa la parola scritta, la fotografia, dalla poesia all'incisione. Se incidere è lasciare un segno, così la lotta, i tumulti delle sofferenze notturne sembrano placarsi nell'intelletto che smorza l'emozione, il dialogo interiore esacerbato, lo strenuo tentativo di capire e di ritrovare i contenuti mentali persi - le emozioni di un tempo, solo rose in bianco e nero. E' il momento in cui la lotta pura raggiunge il suo acme. Il momento in cui l'arte come psicanalisi crea. Come suggerito dalla poesia 1997-2017, la parola e l'arte trovano il loro senso nell’ascolto e nella risposta dell’altro. Ed è questa risposta, l’accoglimento del grido, la vera forma d’amore. Che non ha nulla di narcisistico. Il fare dell'artista sofferente include l'altro per consentire la poiesis, ritrova poi il fruitore, l'amato, in uno slancio che dice l'errore e il bisogno di ritrovarsi, di dire nuovamente l'amore - così che le macchie rosse possano ritornare. Per dire nuovamente - A TE.

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Eros e pathos
Eros e pathos
 
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